Teatro

MAESTRI ITALIANI DEL XX SECOLO

MAESTRI ITALIANI DEL XX SECOLO

La mostra è l'occasione di rileggere il secolo appena trascorso mediante le opere dei grandi artisti che hanno lasciato tracce profonde nelle arti figurative, riflettendo al contempo anche sulla nostra storia attraverso i grandi mutamenti sociali e le inquietudini. Il percorso (oltre cento opere di importanti e rappresentativi artisti di diverse tendenze e stili di poetica e linguaggio) offre l'occasione per cogliere l'originalità e la qualità del contributo di alcuni Maestri alla storia dell'arte occidentale del Novecento. Ogni opera è affiancata da un breve testo, in modo da creare una didattica che ripercorra la storia dell'arte di un secolo. A cominciare dalla rivoluzione operata in campo artistico ed ideologico da Balla e Boccioni, interpreti di quel futurismo che ha aperto la strada alle avanguardie, anche se le opere esposte non sono dell'ambito futurista; oppure Depero e i suoi divertenti disegni per la pubblicità. A seguire la Metafisica: De Chirico (il riconoscibile “Canto d'amore” realizzato però ad arazzo), che ne fu il principale interprete, Carrà (due acquerelli tra fauve e cubismo, ma realizzati negli anni Trenta), De Pisis e Casorati, che evidenziano la declinazione in senso classico della corrente. Fabrizio Clerici e la sua “Stanza segreta” sembra della corrente, ma è di molto successivo. Inevitabile è il confronto con gli eventi storici, in particolare con l'ascesa e il declino del fascismo, che certamente ha influito sui percorsi formali, tematici o ideologici, sia di chi ha contrastato quel regime sia di chi lo ha glorificato. Come il caso di Sironi, che prima ha interpretato il trionfalismo della dittatura con le sue robuste figure dalla spiccata componente plastica, poi si è rifugiato in una visione eroicamente tragica della realtà, con spunti anche religiosi. A confronto le tendenze “anticlassiche” attraverso il lavoro di Guttuso, Mafai, Scipione, Pirandello, esponenti della Scuola Romana (voce dissonante rispetto alla cultura imperante) che si fece interprete dei segni di crisi e profondo turbamento negli anni Trenta. Del grottammarese Pericle Fazzini sono esposte due sculture di collezione privata. A conclusione Corrado Cagli, artista raffinato ed eclettico, che ha accompagnato la delicata fase del secondo dopoguerra; molte le opere in mostra, interessanti i suoi lavori degli anni Sessanta e Settanta. Il percorso si snoda negli spazi medioevali della Rocca di Umbertide, da anni punto di riferimento per l'arte contemporanea. Il catalogo Skira elenca gli artisti presenti in ordine alfabetico alfabetico; alla fine sintetiche ed utili biografie degli artisti. Umbertide (PG), fino al 5 ottobre 2008, aperta da martedì a domenica dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19 (lunedì chiuso), ingresso euro 5,00, catalogo Skira, infoline 075.9417099 (ufficio turistico), 075.9413691 (sede mostra).